Penso che abbiamo a disposizione un tot di energie fisico/intellettuali. Ci servono per vivere e quindi anche per comunicare. Perché la comunicazione, che sia tramite scrittura o altra forma, fa parte della nostra necessità di socializzare, di confrontarci con gli altri, di verificare chi siamo guardandoci nello specchio degli altri.
Così a volte passiamo periodi in cui comunichiamo molto e altri meno. In genere quando siamo infelici abbiamo la necessità di comunicare molto. Non per tutti è così, c’è anche chi si chiude e non comunica per niente. Ma se si tende a voler modificare la nostra situazione nei riguardi degli altri allora comunichiamo.
Io questo periodo non ho molta voglia di scrivere. Ho voglia di leggerezza.
Non che non legga, non mi informi, non mi indigni come sempre. Non che non rifletta sul vicino e sul lontano che accade… più che altro però non sento la necessità di aggiungere parole a quelle di altri: la mia comunicazione è indirizzata verso la leggerezza, lo scherzo.
Come sempre sto scalando. Ieri però sono andato al mare. Ed erano 6 anni esatti che non andavo su una spiaggia a sdraiarmi al sole.
Non che ci sia restato molto: il tempo di fare un bagno e anche quello molto veloce. Non mi piace più nuotare, stare in acqua mi serve solo quel tanto che basta per rinfrescarmi.
Quindi mi sono rivestito ho preso le mie cose da arrampicata e sono andato nella grotta in riva al mare a scalare.
Un po’ umido. Strana sensazione di dovermi pulire bene i piedi dalla sabbia per farli entrare nelle scarpette. Ma insomma… qualche volta si può anche fare.
Purtroppo la leggerezza nel vivere non abbraccia anche il campo fisico e le pareti strapiombanti hanno massacrato le mie braccia…
che fatica….