quando sarò capace di amare


A differenza delle "relazioni vere", le "relazioni virtuali" sono
facili da instaurare e altrettanto facili da troncare. Appaiono
frizzanti, allegre e leggere rispetto all’inerzia e alla pesantezza di
quelle "vere": puoi sempre cliccare su "elimina" o "aggiungi in lista
nera". Queste relazioni virtuali dettano il modello che esclude tutti gli altri tipi di relazione.

Ciò tuttavia non rende certo felici
gli uomini e le donne che cedono alla pressione; di certo non più
felici di prima. Si guadagna qualcosa e si perde qualcosa.

Come ha osservato R.W. Emerson, quando si pattina sul ghiaccio sottile,
il segreto sta nella velocità.

Se la qualità difetta, si cerca
redenzione nella quantità. Ma anche così acquietarsi e stabilizzarsi si
rivela ancor più difficile (e quindi più scoraggiante) di prima, perchè
ora mancano le doti che servirebbero per far funzionare la cosa.
Essere
sempre in movimento, un tempo privilegio e conquista, diventa un
obbligo. Andare sempre di corsa, un tempo eccitante avventura, si
trasforma in una fatica massacrante. E, cosa più importante, quella
fastidiosa incertezza e quella confusione opprimente, che la velocità
avrebbe dovuto spazzare via, si rifiutano di sparire.

La facilità del disimpegno e l’interruzione su richiesta dei rapporti
non riduce i rischi; semplicemente li distribuisce -insieme alle
angosce che sempre li accompagnano – in modo diverso.
Viviamo in una società liquida.
(Bauman – Amore liquido)
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Quando sarò capace d’amare

probabilmente non avrò bisogno

di assassinare in segreto mio padre

né di far l’amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace d’amare

con la mia donna non avrò nemmeno

la prepotenza e la fragilità

di un uomo bambino.

Quando sarò capace d’amare

vorrò una donna che ci sia davvero

che non affolli la mia esistenza

ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo

una poltrona, un libro o una rosa

lei avrebbe voglia di essere solo

quella cosa.

Quando sarò capace d’amare

vorrò una donna che non cambi mai

ma dalle grandi alle piccole cose

tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore

e avvicinarmi al suo mistero

non come quando io ragiono

ma come quando respiro.

Quando sarò capace d’amare

farò l’amore come mi viene

senza la smania di dimostrare

senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti

con gli occhi stanchi e l’animo gioioso

percepire che anche il sonno è vita

e non riposo.

Quando sarò capace d’amare

mi piacerebbe un amore

che non avesse alcun appuntamento

col dovere

un amore senza sensi di colpa

senza alcun rimorso

egoista e naturale come un fiume

che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni

senza altre strane deviazioni

che se anche il fiume le potesse avere

andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.

(Giorgio Gaber – Quando sarò capace di amare)